La Bonifica Dell’amianto Friabile E Compatto E I Rischi Per La Salute

L'asbesto (amianto), come noto, è un materiale fortemente cancerogeno che può compromettere la salute delle persone esposte fino a causarne il decesso. Le patologie associate alle fibre tossiche sono la asbestosi e il carcinoma polmonare, entrambe possono comparire anche a distanza di decenni, anche a fronte di esposizioni ridotte. Per queste ragioni, la legge del 27 marzo 1992 richiede la bonifica sia per l'amianto friabile che per quello compatto. La norma entra anche nel merito delle tecniche impiegate e dei soggetti preposti all'attività.

La bonifica dell’amianto compatto e friabile

Le attività di bonifica possono prevedere l'incapsulamento (irrorazione con film compattante), il confinamento (creazione di barriere fisiche intorno all'area dell'intervento) e la rimozione dell’amianto friabile e compatto. I pericoli maggiori si corrono durante lo smantellamento dell'asbesto friabile. Questi è caratterizzato dal fatto che le fibre sono fra loro debolmente legate. Dunque, anche la minima pressione può sbriciolarle e liberarle nell'aria. Qualora ciò si verificasse in fase di rimozione, gli operatori e per le persone che abitano le aree circostanti potrebbero correre il rischio di respirare materiale cancerogeno e , lo ripetiamo, dannose per la salute anche in piccole quantità. Dunque, oltre al pieno rispetto delle procedure indicate dalla legge è necessario aver acquisito le competenze per lavorare in piena sicurezza. Tecnici e operatori sono chiamati a svolgere ogni operazioni con la massima cautela.

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